Le deformazioni minori fanno parte dei fattori di rischio dell’artrosi.
La correzione delle stesse rispetta l’articolazione naturale e si distingue dalla chirurgia radicale con impianto di protesi.
Risulta interessante soprattutto quando si tratta di una chirurgia a carattere definitivo.
Queste deformazioni possono concernere l’articolazione femoro-tibiale (ginocchio varo o valgo) e/o l’articolazione femoro-rotulea (sublussazione patellare)
Nel caso di una deformazione in varo o in valgo, dopo valutazione dell’asse dell’arto inferiore sulla teleradiografia, possiamo proporre al paziente un intervento di osteotomia tibiale, il cui scopo è di riallineare femore e tibia al fine di ritrovare una distribuzione soddisfacente del peso sul compartimento femoro-tibiale mediale o laterale. Si tratta di un intervento extra-articolare per il quale è necessario un ricovero di breve durata e una ripresa del carico sull’arto operato dopo circa 3 settimane.
La ripresa progressiva dell’appoggio permette un ritorno alla vita attiva nei 2-3 mesi successivi.
Nel caso di una sublussazione-patellare, l’obiettivo è triplo: